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Lega Italiana per la lotta Contro i Tumori
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Giornata Mondiale senza tabacco 2008
In Italia il fumo di tabacco provoca circa 80.000 decessi l’anno su un totale di 560.000. Anche il fumo passivo è stato recentemente classificato come sostanza cancerogena dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.



Nel complesso si stima che un maschio ogni 3 e 1 donna ogni 5 sia fumatore in Italia. Grazie alle numerose campagne informative negli ultimi 40 anni si è dimezzata la percentuale dei fumatori maschi che sono passati dal 65% del 1957 al 30% del 2004, mentre per le femmine la percentuale è rimasta quasi invariata passando dal 35% al 27%.



Dai risultati di un’indagine campionaria condotta dalla DOXA per incarico dell’Istituto Superiore di Sanità e in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, è emerso che l’abitudine al fumo è un vizio che gli italiani stanno via via abbandonando.



I dati del 2006 confermano quanto osservato dall’analisi del trend storico degli anni precedenti, secondo cui negli ultimi 30 anni si assiste ad una costante diminuzione del popolo dei fumatori, più evidente negli uomini fino al 1990 periodo in cui le donne invece hanno incrementato la loro abitudine a fumare, ma a partire da questo anno in poi i valori percentuali di prevalenza nei due sessi si sono avvicinati. Le riduzioni registrate negli ultimi 15 anni sono dell’11% tra gli uomini e del 5,6% tra le donne. Dal 1990 gli uomini fumano in media 4 sigarette in meno al giorno, da 16,3 a 13,6, mentre le donne rimangono stabili a 12.



Attualmente fuma il 24,3% delle persone di 15 anni e più corrispondenti a circa 12 milioni e 200 mila cittadini italiani, i non fumatori sono il 57,6% e gli ex fumatori il 18,1%, pari rispettivamente a 29 milioni di italiani e 9 milioni di italiani (stima su popolazione residente Istat 2005).



L’analisi per età mostra che la fascia con una prevalenza maggiore di fumatori e fumatrici è quella dei 25-44 anni, anche se i valori del 2006 (33,5% maschi, 27% femmine) sono inferiori a quelli osservati nel 2005 (35,9% maschi, 31,1% femmine).
Rispetto al numero medio di sigarette fumate al giorno la situazione rimane pressoché stabile rispetto all’anno precedente, sia per i “fumatori moderati” (meno di 15 sigarette/die) che per i “medi fumatori” (15-24 sigarette/die), mentre si registra una diminuzione dei “forti fumatori” (25 o più sigarette/die) di circa un punto percentuale (2,4% vs 1,5%).



L’andamento della prevalenza dei fumatori nei giovani è altalenante, facendo registrare negli ultimi anni incrementi e diminuzioni alternati per cui non è ancora possibile definire in modo chiaro le dinamiche che caratterizzano questa fascia di popolazione rispetto all’abitudine al fumo.



La LILT continuerà la sua battaglia per migliorare i risultati fin qui ottenuti che saranno illustrati nel Convegno del 29 maggio che si svolgerà presso l’Istituto Superiore di Sanità.

28/05/2008

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